“La comunità umana, la popolazione è formata da due esseri chiamati uomo e donna. È possibile che facciamo progredire solo una parte di una società? Che trascurando l’altra, tutta la comunità possa progredire? È possibile che, mentre la metà di una comunità rimane incatenata alla terra, l’altra parte possa elevarsi in cielo? Non c’è dubbio, i passi di progresso, devono essere fatti come ho detto, da parte dei due sessi insieme, da amici ed è necessario che si guadagni terreno insieme, accompagnati dai rinnovamenti nei campi del progresso.”
Cosį scriveva Kemal Ataturk decenni fa. Le donne turche si sono emancipate prima di noi e hanno votato prima di noi.
Qui sotto la manifestazione di ieri e piū sotto una manifestazione di qualche tempo fa.
Il contesto culturale forma ció che poi pensiamo, in particolar modo in Paesi totalitaristici.
Lo rivelammo giå anni fa: un sistema mediatico che propone solo corpi di donne oggettivati, influnzerå i desideri di chi guarda, in particolar modo dei piū sprovveduti: giovanissime/i e adulte/i privi di cultura.
Ė inaccettabile ascoltare ancora in Italia donne che ritengano l’adozione in massa di indumenti restrittivi della libertå dei corpi da parte di donne musulmane, esito di scelte autonome e non di una politica che sta imponendo una regressione spaventosa all’autodeterminazione delle donne.
Esiste una pseudo elite culturale che attraverso il proclama “che ognuna faccia ciö che vuole” preserva i propri diritti e si esime dal Dovere che dovrebbe esistere in ogni Democrazia seria: innalzare il livello di consapevolezza sui propri diritti, dare strumenti di emancipazione, formare, istruire.
Non ė rispetto dei diritti di alcuna affermare” che ognuna guardi ciò che vuole, anche programmi immondi” se quei programmi sono l unico prodotto offerto dal servizio pubblico: e certo che le persone abituate a quell’ unico prodotto, guarderanno l unica cosa che viene loro proposta.
Ora che una parte del femminismo europeo, formate da donne libere di vestirsi e muoversi come credono e che si indignano, giustamente, se viene loro leso anche il piu piccolo dei diritti, affermi che improvvisamente milioni di donne ch hanno vissute libere fino a ieri, scelgano in modo autonomo di ingabbiarsi di nuovo, ė inaccettabile.
Perchė insieme al burkini e al burka torna il ruolo della donna solo madre, che non lavora fuori casa, che resta vergine fino al matrimonio e cosí via.
Questo femminismo da salotto intellettuale non ci rappresenta e ancora più grave, significa essere sorde di fronte alla richiesta di sostegno che migliaia di nostre simili turche egiziane tunisine ci indirizzano. Donne che VOGLIONO RESTARE LIBERE.