Mi chiedete in tante perchè non scrivo più sul Fatto Quotidiano.
Perchè ho rifiutato collaborazioni con riviste femminili.
Vedete, col passare degli anni ci si prende delle libertà non possibili da ragazze.
Scelte snob?
Non credo.
Scelte di coerenza.
Leggo da anni , come oramai lo sapete, quasi soloquotidiani esteri, il New York Times in primis. Poi Le Monde, Die Zeit. FInancial al sabato.
Le ragioni sono due:la prima è che mi piace sapere cosa accade in giro per il mondo, ero così già a 10 anni. Mi interessa, mi coinvolge.
La seconda, ma è la più importante, è che ho raggiunto il limite di sopportazione verso la misoginia nostrana: ho lottato e lotto, ma non riesco, intendo che non riesco fisicamente, a scrivere per quotidiani che ignorano/negano/deridono la questione femminile.
Sul Fatto scrivono ottimi giornalisti, ma fanno una scelta vecchia, obsoleta e che porterà loro danni anche economici: ignorano le tematiche di genere, il punto di vista delle donne.
Non significa parlare di violenza e femminicidi, al contrario: significa dare risalto a firme, professioni, successi femminili. AIuta a cambiare il contesto.
Come si fa? Facile, esiste già, basta fare come il New York Times.
Basta essere come i giornalisti stranieri che mi intervistano e mi guardano con rispetto estremo.
I femminili italiani: taluni hanno articoli interessanti ma hanno un denominatore comune: sono codardi. Si limitano a copiare articoli esteri; insopportabile IO DONNA che mette in copertina attrici americane mai sentite.
Guardate all’estero, la vicina Francia che da spazio a donne francesi che cambiano la società.

E dunque non riesco. Significa che non è nemmeno uan scelta ragionata, è che non accetto che mi/ci si manchi di rispetto,sminuendo il nostro essere, il nostro agire.
Non mi interessa l’apparire per apparire.
Voglio rigore, modernità, coraggio, trasgressione, futuro.
Altrimenti mi sento come se partecipassi ad un evento dove non vorrei essere, dove mi sento estranea e a disagio.

Magari cambierò idea.
O meglio: forse cambierà il contesto e allora scriverò sui quotidiani con piacere vivissimo.