Con il video Il Corpo delle Donne abbiamo raggiunto 12 milioni di persone, donne in gran parte. Per un documentario è un numero enorme, ma il dato piu significativo è stato che quella riflessione che aveva l’obiettivo di innalzare il livello di consapevolezza, ha raggiunto lo scopo.
Infatti uno dei gran meriti del nostro lavoro e di tantissime associazioni che incontriamo sul territorio, è stato di avere raggiunto donne e ragazze che MAI avevano avuto occasione di riflettere sui temi proposti, non dico sul Femminismo, ma proprio su cose basilari riguardanti noi donne.
Per raggiungere queste donne e ragazze utilizziamo un linguaggio accessibile, che non significa semplificante, significa che TUTTE comprendono.
Perchè?
Perchè mettiamo in connessione diverse discipline dove gli studi femministi sono uno dei tanti tasselli. Non si può fare lezione oggi a scuole senza Educazione ai Media e dunque nelle scuole portiamo materiale video che ragazze e ragazzi guardano giornalmente, ed ecco perchè quando c’è l’autogestione sono le studentesse e studenti ad invitarci, non solo le docenti.
CI prepariamo con gli ultimi rapporti censis e istat: da lì sappiamo che l’abbandono scolastico è elevato nel nostro Paese. E l’analfabetismo funzionale riguarda un/una italiana su 3. Lo verifichiamo ovunque in Italia e di conseguenza facciamo in modo di raggiungere quelle persone, perchè QUESTO E’ IL NOSTRO OBIETTIVO.
Esempio: da anni sappiamo che per moltissime studentesse MAria De FIlippi è intoccabile. COsa significa? CHe “MAria” come la chiamano, in tanti anni di Uomini e Donne è divenuta un’amica, una sorella, una confidente.
E chissenefrega se il programma è uno dei peggiori portatori di stereotipi che circola.
Mi disse una vota con disprezzo una nota intellettuale italiana lasciandomi basita “il popolo è pancia”.
Può essere, ma se è così con quella “pancia” ci devo parlare, con il linguaggio che meglio arriverà alla pancia.
Questo lavoro divulgativo non lo fa quasi più nessuna/o, a parte molte/i eroiche insegnanti che con amore immenso spiegano tenendo a mente chi c’è in ascolto.
La superbia è un peccato terribile: in Italia molte/ intellettuali godono del loro sapere e si rivolgono a chi è in grado di seguirli: pochi oltretutto sempre meno e sempre gli stessi.
Qui trovate il video di Ylenia a cui il fidanzato ha lanciato l’acido tempo fa.
E’ un video doloroso, da guardare con rispetto: da Ylenia traspare tutta la NON consapevolezza di sé, del suo corpo, di lei come persona ed è la sua un’accusa a tutta la società che niente ha investito sull’educazione alla relazione, all’affettività, ai pari diritti.
Io di Ylenia ne incontro centinaia in tutta Italia e con loro ho iniziato un dialogo proficuo.

Appoggio e apprezzo la preparazione della manifestazione NONUNADIMENO per l’8 marzo, da sempre penso che uno SCIOPERO DELLE DONNE può essere l’unica cosa che funziona, un PAese bloccato dalle donne che dicono basta al loro sfruttamento.
Un progetto così ambizioso necessita di moltissime donne coinvolte, non di una nicchia elitaria.
E allora mi stupisce il linguaggio utilizzato sulle pagine di NONUNADIMENO e mi chiedo: a chi state parlando? a chi vi rivolgete?
Credete che le masse comprendano cio che scrivete sul sito: “abbandono della logica binaria del genere”? E ancora ” siamo riuscite a produrre un salto teorico ed epistemologico, unico nella sua radicalità e nella sua capacità ricompositiva”
A chi vi state rivolgendo?Chi vi capirà? Solo quelle donne che già sanno e vi seguono.
Ma in Italia pochissimi/e comprendono anche solo la parola genere!

– perchè non usare un linguaggio accessibile?
-perchè, per ora, anzichè utilizzare il termine femminismo che spesso allontana, non usare “manifestazione delle donne”?
-è veramente necessaria la durezza espressa dal movimento su twitter contro San Valentino sapendo che migliaia di ragazzine adorano Sanvalentino? Non è meglio tralasciare questa critica per ora, e solo quando le ragazze saranno con noi, insegnare loro la logica perversa che sottende alla festa dell’amore?
-e cos’è questa buffonata d definire le altre donne che fanno un lavoro enorme di divulgazione “Bianche e borghesi” quando, come nel mio caso, sarò pure bianca e borghese ma porto avanti un lavoro di divulgazione enorme da 8 anni che merita, anzi esige, rispetto?
E cosa rende “vere compagne”? il look? temo solo quello perchè non c’è niente di più elitario e giudicante che il linguaggio elitario che contraddistingue molti comunicati “di sinistra”.

-da ultimo: tutto quanto scrivo è utile, usatelo. Non prestando attenzione a ciò che raccomando e scrivo, non mortificate me, ma vi perdete le migliaia di donne, centinaia di migliaia, che seguono il nostro lavoro e che sarebbero UTILI ad un movimento che sta nascendo.
Non credo ce lo si possa permettere