shock the monkeyIl politically correct ha definitivamente rotto le scatole: in nome della correttezza vige sui social una falsità oramai difficile da sopportare che ci rende tutti banali, uniformi e bugiardi.

In particolare nel mondo delle Donne, il politically correct assume forme mostruose.

Il ” Fat Shaming” non si riduce imponendo delle regole grottesche per le quali se io voglio descrivere Oprah Winfrey non posso dire che è sovrappeso: ma certo che lo è ! E lo sono anch’io, basta ipocrisia.
Un conto è un giudizio negativo, un altro una visione obiettiva del mondo.
In menopausa ho preso 10 kg. Non sono una cessa, tutt’altro 😉
Ma per i medici sono sovrappeso. Vado dal dietologo o dal cardiologo e i medici mi dicono “Zanardo Lei è sovrappeso, non va bene”
Infatti quando su questa pagina ho provato a dire che un po’ di kg di più forse non sono da demonizzare, la maggior parte qui è scattata come l’avesse punta la tarantola; ed è stato tutto un replicare che no! bisogna essere magre per essere in salute.
Ma se io scrivo, non come giudizio ma come semplice obiettiva descrizione che Winfrey è sovrappeso, apriti cielo: Fat Shaming!!!
Ma dai, che ipocrisia.
Sapete qual è il problema?
Che il femminismo ha perso l’anima ed è divenuto un contenitore di regole, spesso indottrinate.
A me non è mai venuto in mente di chiamare “grassona” o “vecchia” una Donna, nemmeno da bambina. Non avevo bisogno di regole, perchè alle Donne volevo e voglio bene.
Avete tutte fatto l’esperienza, ne sono certa, della falsità insopportabile che fa gridare allo scandalo certe donne se per caso ti sentono dire che una Donna è anziana o sovrappeso, cosa che loro non direbbero mai; ma al contempo guardano con disprezzo e sufficienza quando i loro occhi si posano su una donna che non corrisponde al modello fisico da loro approvato.
Quanto Ageism vedo in questa società da parte di chi non direbbe mai con disprezzo ” quella è una vecchia” ma poi lo suo sguardo e l’ atteggiamento fanno comprendere quanta poca propensione abbiano verso l’età matura.

Ma dove abbiamo imparato a pensare che basta una definizione per sentirci a posto? Come mai non abbiamo appreso che è la profonda accettazione delle altre che cambia il mondo, non la giusta definizione?
Giorni fa mi hanno accusato di Victim Blaming perchè spronavo a non essere conformi e ad osare, come ad esempio durante Sanremo, così come han fatto gli uomini.
Spronare diventa victim blaming?!
Significa che vengono insegnate definizioni per definire le discriminazioni alle quali opporsi, senza imparare a dare avvio ad un cambiamento profondo interiore che è quello dal quale parte la reale accettazione.

Bret Easton Ellis, lo scrittore americano e Checco Zalone, l’attore pugliese, sorprendentemente affermano lo stesso concetto nelle loro ultime opere, il saggio “Bianco ” ed il film “Tolo tolo” : il politically correct ha stufato ed è una gabbia dalla quale uscire velocemente prima di morire di conformismo peloso.
Io ho aperto la gabbia voi?
( utile il riascolto di “Shock the Monkey” Peter Gabriel 1982)