SANREMO 2021
In un Festival di Sanremo di ottimo livello, con alcuni bei brani, con gag divertenti tra i due affiatati presentatori e con colpi di scena coinvolgenti, era evidente una mancanza:
Non c’erano Donne.

Direte “Ma come? e le 10 vallette (ops! coconduttrici)?
e le cantanti ( 8 su 23)?
Certo quelle c’erano.
Ma è indubbio che chi ha lasciato il segno sono figure maschili.
Dal bravo Amadeus nel difficile compito di non soccombere alla verve straripante dell’ottimo Fiorello, dal vincitore di cui sentiremo parlare per lungo tempo, al talentuoso e poliedrico Lauro, a Ghali e così via. A Morgan e Bugo che hanno regalato il brivido dell’imprevisto.
Persino per gli abiti, campo tradizionalmente femminile, gli Uomini hanno svettato sulle Donne, carine nei loro look ma nulla di più. Nessun rischio, lontani i tempi di una Bertè con pancione, di una estatica Patty geisha o di una Oxa  e potremmo continuare.
Certo, ci sarà qualche eccezione, e la qualità di una Tosca è fuori dubbio, e Levante è brava.
Ma.
Gli uomini osano, fanno spettacolo, rompono gli schemi di Sanremo.
Si baciano tra loro (pensate anni fa un bacio gay al Festival!), richiamano la loro fedeltà coniugale col marito ( Tiziano Ferro dopo il bacio omosex con Fiorello)
Occupano orgogliosamente lo spazio che vogliono.
L’adorabile Achille

che entra vestito come l’inarrivabile Marchesa Casati Stampa e si prende uno spazio da Diva che gli ho invidiato tantissimo ( quanto ho sognato sin da piccola di essere la Divina Marchesa …”Avresti dovuto osare” sento che potrebbe sussurrarmi Achille)
E anche il timido Bugo, che seguo da anni,pur nel suo costante imbarazzo, si è preso lo spazio che desiderava mollando Morgan in scena durante Sanremo!
Che soddisfazione fare quel che si desidera fare!

Dov’è la libertà delle Donne?
Dov’è la nostra sfida?
Dove il nostro orgoglio, il nostro osare?
Dove sono gli spazi che ci vogliamo prendere?
Cosa abbiamo voglia di fare?

E si sarebbe potuto rispondere coi fatti alla gaffe (che gaffe non è ma un vero stereotipo condiviso dalla maggioranza degli italiani) del povero Amadeus sulle brave donne che stanno un passo indietro al loro uomo…facendo durante il Festival un passo avanti simbolico. Oh come sarebbe stato utile rispondere coi fatti !

In breve: da questo Sanremo non emerge una sola figura femminile.
Pensiamoci.
Figure di contorno insieme al solito, perdonatemi ma è quello che penso, monologo sulla violenza. Che è importante fare certo.
Ma che in un Festival dove siamo rappresentate solo come figurine perfettamente inserite in un ordine maschile, resta impresso come un richiamo alla nostra fragilità.

Null’altro da segnalare.

Stiamo lasciando il campo dell’imprevisto, della sfida, del “me ne frego”, della follia, del fuori schema, agli uomini.
Pur di essere volute, stiamo nei ranghi.

Qui ci vuole un po’ di coraggio, Amiche mie.
Qui ci vuole fegato, noncuranza del giudizio altrui (che è poi quello maschile).

Dai, che nel 2021 sarà il momento.

patty pravo geishaachille lauro