Sono da anni nelle mailing list, negli indirizzari cioè, di molte associazioni femminili e di gruppi eterogenei di donne di vario tipo. Alcuni raggruppano donne che ricoprono ruoli di una certa importanza, che hanno potere decisionale. Ebbene un elemento comune emerge da questi gruppi, diversi per età ceto sociale culturale professione, quando si tratta di unirsi per reclamare un diritto delle donne: l’estrema cautela. Che può divenire facilmente pavidità. Mi spiego. Se, facciamo un esempio, passeggio per il parco e una persona urta inavvertitamente il bambino che ho per mano, e questa chiede scusa, io gli sorrido, verifico che il […]
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