“Il mezzo digitale è strettamente legato a uno stato di eccitazione. In passato, se si voleva contestare qualcuno, bisognava procurarsi carta e francobollo, scrivere una lettera, imbustarla, eccetera. Un lungo processo che scaricava l’eccitazione. Oggi, invece, basta un clic per indignarsi e scatenare online “shitstorm” diffamatorie. Spesso la comunicazione digitale ha un enorme frastuono di sottofondo e ci fa perdere la capacità di ascoltare, facoltà cruciale della democrazia. Eppure, solo nel silenzio possiamo trovare “l’altro”. Byun-Chul Han, filosofo e docente di Teoria dei Media C’è qualcosa che non va. Come sanno quelle/i che frequentano con regolarità questa pagina, noi […]
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