Pare argomento banale: non lo è. Amici, conoscenti, lettori ripetono come un mantra che loro non si azzardano più a farci un complimento perchè temono la nostra reazione stizzita. Un amico sudamericano che è docente in un’università straniera, si è visto rimproverare dal rettore perchè aveva fatto dei complimenti ripetuti all’indirizzo di una collega americana che li aveva interpretati come molesti; in questo caso si scontravano anche due culture: da una parte quella nordamericana che etichetta come stalking ciò che in altri Paesi è spesso concesso, e dall’altra quella sudamericana, più simile alla nostra, dove i “complimenti” a volte sconfinano […]
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