Anni fa, credo fosse il ’96, partecipai ad una missione umanitaria in Iraq. Vigeva l’embargo, significa che gli aerei non raggiungevano Baghdad. Arrivammo ad Amman e da lì raggiungemmo la capitale irachena in autobus tra mille peripezie e posti di blocco. Con me studiosi dell’Islam e medici. Partecipavo in qualità di ideatrice e regista di un documentario che volevo girare per non permettere che il Paese venisse dimenticato. Intenet non c’era, né i telefonini. Chiamare l’Italia era impossibile e quando giungemmo a Baghdad, ci accorgemmo di essere gli unici stranieri presenti. Con alcune guardie che avevano ordine di seguire i […]
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