Corri con le Mestruazioni senza Pannolino.Figo! Ma sei straniera, vero?
Altrimenti non mi interessa.

Non Sopporto piū la Pochezza e il Provincialismo Italiano.
In qs giorni se sfogliate i giornali nostrani ė tutto un riportare notizie sulle donne. Bello, direte voi.
No. Perchė le notizie, quando nn sono di cronaca bieca e riguardano morte e assassinate, riguardano solo notizie straniere.
Nei giorni scorsi una ragazza angloindiana ha deciso di correre la maratona senza protezione x attirare l attenzione sul tema mestruazioni. I ns provinciali giornali ne hanno scritto.Bene.
Ma pensate che se la corsa/dimostrazione fosse stata fatta da una ragazza italiana chessó a Monza o a Ragusa avrebbe interessato le nostre penne?
No.
3 sono le motivazioni.
La prima ė che in tempo di tagli e risparmi nei giornali,le notizie vengono prese da altri giornali. Stranieri appunto. Guardate le copertine di Donna e Io Donna: il piu delle volte utilizzano volti sconosciuti, belle ragazze note negli Usa che da noi nessuno sa chi siano. Copiano e incollano senza rispetto verso le lettrici.
La seconda ė il provincialismo e la meschinitå di gran parte delle e dei giornalisti.
Su Internazionale c ė una rubrica tenuta da Laurie Penny, giovane femminista inglese. Sulla spiaggia vedo spesso distinte snobbissime signore, e signori!che leggono la sua rubrica con apparente interesse.
Sapete quante Laurie Penny ci sono in Italia? Ragazze argute, taglienti informate costrette a scrivere sui loro piccoli blog perche da noi nessuno se le fila?
Provincialissime direttrici di riviste femminili sono disposte a correre a Ferrara al Festival di Internazionale x poi dire ” oh, che forza queste femministe inglesi! Ci fossero da noi!”e poi riempire le pagine delle loro riviste di luoghi comuni sulle donne evitando di dare spazio alle ns tante giovani e argute penne. Ma per farlo bisognerebbe conoscerle, quindi fare scouting, quindi essere interessate quindi fare un po di fatica x scovarle, apprezzarle. Ci vuole passione. E coraggio. Perchė ė facile agire come se si fosse ” una direttrice di ampie vedute” dando spazio ad autrici e temi che qui nn conosce nessuno e che quindi non presentano possibili conseguenze.
Piú difficile dare spazio a toste attiviste che agiscono realmente il cambiamento.
Avete riflettuto sull evidenza che l’ enorme sollevamento popolare, sottolineo enorme, che ha condotto normali cittadine ad agire la Cittadinanza Attiva protestando civilmente contro pubblicita sessiste e con successo, non ė stata raccontata da NESSUN GIORNALE?
” vede Zanardo ė sī un tema interessante ma le aziende vs le quali voi protestate sono…ehm, nostre clienti…ns inserzionisti…come facciamo…mi comprenda…” mi diceva l imbarazzata giornalista.
No, non la comprendo.
Ma non perche sono fuori dal mondo. Conosco le regole del mercato meglio di lei. E queste codarde non servono al mondo nė ai loro giornali. Perche le aziende si cambiano, le mentalitå pure e una direttrice di un femminile puö innalzare il livello di consapevolezza sui temi delle donne. Se lo vuole. Se ha coraggio. Se nn rispecchia la mentalitå di qs Paese senza libertå di Espressione.
La terza motivazione ė la piū dura da ascoltare e riguarda le Arrendevoli Disimpegnate Codarde donne italiane. Non tutte per fortuna. Ma tante.
Ricordo anni fa il post che scrissi denunciando che nei programmi di Fabio Fazio nn c erano quasi mai ospiti donne. Apriti cielo!
Fabio! No! Ma come?
Femministe di partito. Prima il partito poi gli interessi delle donne. E quindi ci sono The Untouchables.
Fazio. Ora Renzi.
E poi le donne italiane sono di manica larga. Perdonano. Non si accorgono. Abbozzano.
Leggeranno oggi dell’ esotica marciatrice il cui sangue corre tra le cosce commentando argutamente tra una crema abbronzante e una dieta.
Ma delle migliaia di trentenni nostrane plurilaureate che nn hanno lavoro, che scrivono raccontando il loro enorme dramma, che organizzano spettacoli teatrali e flash mob sul tema, no.
Di questo non parleranno.
Occhi e orecchie ben chiuse