Care amiche che mi seguite da tempo.
Voi che di questa pagina avete apprezzato l’indipendenza e il coraggio sin dai tempi de “Il Corpo delle Donne” sappiate che non posso più garantire di seguire i principi per cui scegliete di leggermi ogni giorno.

Anche io, come il mondo quasi intero, imprigionata dalla “Spirale del Silenzio”, quella gabbia interiore autoimposta e perciò difficilissima da sradicare. Le ragioni per cui si sceglie a centinaia di milioni di imprigionarsi nel silenzio, anche se apparentemente si continua a comunicare, è la PAURA, sentimento dominante oggi.
In alcuni Paesi è la paura di persecuzioni reali, fisiche e terribili.
Qui, nel libero Occidente, facciamo i conti con una paura introiettata perciò infinitamente peggiore.
Per molte/i è la paura di non essere accettate dal gruppo di riferimento se si possiede un pensiero divergente; questo accade spesso ai giovani che temono di essere esclusi dal circolo dei loro amici fisici e virtuali, quando esprimono un’opinione diversa.
Nel mio caso l’essere oramai posseduta dalla spirale del silenzio è conseguenza di un’enorme stanchezza.
Mantenere la propria indipendenza in questo Paese è un’opera gigantesca: non essere ideologica né appartenere ad una fazione , impone una battaglia giornaliera in trincea senza un qualche tipo di gruppo a difendere con te le tue posizioni.
O sei di destra o sei di sinistra.
O sei con Serracchiani e allora odi i rifugiati, o sei contro lei il PD.
Dei vaccini bisogna dire che fanno benissimo e vanno benissimo pena essere tacciati di oscurantismo.
Del burkini bisogna dire ogni bene, nessuna deroga è accettabile.
Se difendi i diritti delle Donne sei una femminista del caxxo e odi gli uomini.
Se sostieni da sempre le ong che aiutano i rifugiati e ti permetti di ascoltare Di MAio, sei un populista di m…a.
La situazione è drammatica: i ragazzi/e imparano ad autocensurarsi perchè comprendono presto che il pensiero dominante darà loro consenso e li farà meno faticare.
E se l’hate speech alberga nei movimenti populisti, in quelli “democratici” non è da meno e fa molta più paura. In quest’ultimo caso non è l’insulto grezzo o la battuta oscena ad essere usata come arma, bensì la parola sottile, la battuta che non pare essere un insulto, ma ti trafigge con molta più competenza.
In tutti questi casi, chi provoca la spirale del silenzio non si presenta mai solo bensì in bande ben organizzate, veri squadristi della rete.
Ma non immaginatevi nerboruti “Napalm 51” o ignoranti leoni da tastiera.
Lo squadrismo che ha ammazzato la libertà di opinione è spesso arma micidiale usata da “persone per bene” che tacitano il dissenso con sarcasmo ma, più di tutto, con le spalle coperte dai loro seguaci a cui sono legati per appartenenza ideologica delle più paurose.

E dunque sopravvivere è impossibile.
Se esprimi un’opinione discorde, sei sommerso da migliaia di tweet e post che non ascoltano le tue ragioni:l’obiettivo è eliminarti.

Da sole non ce la si fa.

E dunque mi tengo ciò che avrei da dire sui vaccini, sui migranti, sulla nuova legge sul divorzio, sulla ragazzina madre troppo precoce, sulla violenza di Trieste, sul volto coperto.

Non sono più libera.

Dunque, non leggetemi.