Se ci pensate, cattiveria è un termine desueto e generazionale. Da piccoli il bambino/ che ci ruba il giocattolo è cattivo/a, siamo cattive per la mamma quando non ubbidiamo. Crescendo, non accade mai di definire un adulto/a “cattivo/a. “Quella è una stronza” dice l’adolescente dell’amica che non le da una mano e non le passa gli appunti. “Marco è una testa di c…o” dice il ragazzo dell’amico che si fa i fatti suoi e se ne frega degli altri. E stronzi e teste di…sono definiti i politici che approfittano del loro ruolo senza rendersi utili alla società , il chirurgo […]
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