Se ci pensate, cattiveria è un termine desueto e generazionale.
Da piccoli il bambino/ che ci ruba il giocattolo è cattivo/a, siamo cattive per la mamma quando non ubbidiamo.
Crescendo, non accade mai di definire un adulto/a “cattivo/a.
“Quella è una stronza” dice l’adolescente dell’amica che non le da una mano e non le passa gli appunti.
“Marco è una testa di c…o” dice il ragazzo dell’amico che si fa i fatti suoi e se ne frega degli altri.
E stronzi e teste di…sono definiti i politici che approfittano del loro ruolo senza rendersi utili alla società , il chirurgo che obbliga i suoi pazienti a passare dal suo ufficio privato anche se dovrebbe ricevere in ospedale, il capo che ti mobbizza perchè sa che sei incinta.
Sostituiamo dunque il termine cattiveria con sinonimi parziali e approssimativi, che “smorzano” però il giudizio di riprovazione contenuto nel termine “cattivo”
Io propongo di riprenderne l’uso.
Cattivo e dunque malvagio e privo di senso etico, dannoso alla società, “prigioniero” come vorrebbe l’etimologia, del male.
E allora ecco che chi firma la legge per costruire un inceneritore vicino ad un centro abitato è cattivo, chi inquina sapendo che il danno alla falda acquifera danneggerà migliaia di cittadini/e è cattivo, chi non prende in considerazione un referendum firmato da milioni di persone è molto cattivo.
Cattive sono le persone, tra cui una ministra, alcune funzionarie del Ministero, molte responsabili, che dopo averci fatto presentare il percorso di Educazione ai Media davanti a tutti i responsabili delle associazioni genitori italiane e dopo avere ascoltato il loro apprezzamento, hanno “dimenticato” di proseguire il cammino.
Danneggiando migliaia di studenti /esse e docenti di centinaia di scuole che ci chiamano e a cui, con vero rammarico, possiamo solo dire che no, non possiamo portare la formazione da loro.
La cattiveria ha pure questa caratteristica: si espande a gran velocità e dunque chi è cattivo e cattiva, è responsabile di molto male, anche quello a cui non ha dato immediatamente avvio.
La cattiveria la fa da padrona in questi anni bui, di fine impero