Questa è una tecnica molto usata nei Paesi governati da una dittatura o dove comunque la democrazia fatica ad imporsi.
Ha particolare efficacia nei Paesi come il nostro dove il potere dei media è spartito tra due o tre famiglie.
In questi PAesi diventa “normale” che alcuni/e giornalisti perdano di indipendenza e si mettano a “servizio del padrone”. Lo so che suona incredibile, ma purtroppo è così.
Una delle tecniche più utilizzate è gettare discredito verso una persona che si vuole “eliminare”, destituire, togliere di mezzo perché da fastidio.
Suona come intimidazione mafiosa, direte voi.
Diciamo che lo scopo è simile: far paura, in modo tale che il o la malcapitata smetta di dare fastidio.
Gettare discredito è molto più facile in un Paese come il nostro, abitato da ignoranti. Ignoranti detto in modo assolutamente NON OFFENSIVO: ignorante perchè con il più basso tasso di lettori, con una delle piu alte % di analfabetismo di ritorno, con la più alta % di abbandono scolastico, con altissime % di spettatori di tv generalista ecc ecc
Ecco, screditare qui è facile perchè chi legge, spesso online spesso “sente solo dire,” non verifica ciò che legge o ascolta, non fa un controllo incrociato.
Per screditare le tecniche sono semplici: si parte con l’evidenziare una caratteristica, anche inoffensiva, dell’avversario/a: “Guarda, è un VECCHIO!”. Di per sè essere vecchio non ha la valenza di insulto. Ma pronunciata come fosse una colpa, diventa una colpa.
Famoso divenne il caso del giudice Mesiano, fate una ricerca online per la scuola.
Mesiano era stato il giudice in una causa Mondadori, casa editrice dell ex premier Berlusconi.
Non era risultato “simpatico” e dunque un bel giorno venne inseguito dalla troupe di un tg mediaset e filmato a sua insaputa. Siccome il giudice non aveva nulla da nascondere, la telecamera faticava ad incastrarlo e dunque si soffermò sui suoi calzini turchesi, mentre la giornalista li definiva una delle “stranezze” del giudice.
“Ma pare una barzelletta” direte voi.
No. Il potere dei media è enorme.
Il servizio, ad orecchie poco attente cioè quelle della maggioranza, aveva lo scopo di diffondere un’impressione di poca chiarezza intorno alla persona del giudice.
Il germe del sospetto era stata inoculato.
Questa è la copertina di Panorama in edicola.
Propone il primo Ministro Tsipras e il ministro Varoufakis come pagliacci.
I motivi per definirli improvvisatori, letti in qs giorni su molti giornali e riviste sono assimilabili a quelli dei calzini turchesi: Varoufakis guida la moto, non mette la camicia dentro i pantaloni, Tsipras non ha la cravatta. Oppure riportano una notizia che li riguarda in modo parziale, non approfondendo.
Il discredito inizia a serpeggiare. Così.
Io non ho altro consiglio se non quello di studiare.
Ma sapete non intendo studiare in modo nozionistico, non serve.
Conosco laureati/e più sprovveduti di analfabeti.
Studiare per capire. Studiare per comprendere.
Studiare per non diventare MAI SERVI/E.
Studiare per sbugiardarli e dire a voce alta: “Noi non vi crediamo.”
Serve a voi.
Serve alla nostra dignità.
Serve a definirsi ancora una Democrazia
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