-Massimo Cacciari è laureato in filosofia .
-Sergio Mattarella è laureato in Giurisprudenza.
-Angela Merkel è laureata in Fisica
-Hillary Clinton è laureata in Legge
-Sandro Pertini era laureato in giurisprudenza
-Emmanuel Macron è laureato in filosofia

Scrivo qui alcuni nomi di personaggi che hanno o ricoprono posizioni di potere: ne scelgo di quelli che godono di una almeno pacata stima. Non ho inserito qui i nomi di politici che ricoprono posizioni di grande potere senza avere le credenziali per farlo, che sono tanti/e.

Ebbene da sindaco di Venezia Cacciari filosofo si trovò a legiferare su questioni riguardanti la gestione di una città, quindi anche economiche, di salute pubblica e finanza.
La fisica Merkel passa la sua vita a trattare di politica internazionale, gestione dei rifugiati, brexit, deficit pubblico.
Ora, per alcune lettrici di questa pagina che in questi giorni si sono infiammate perché “chi non ha alle spalle studi di medicina non può trattare di vaccini” immagino che Merkel, ad esempio, non abbia il diritto di agire da Cancelliera perché non ha fatto studi economici né politici e dunque si chiederanno come fa a svolgere il ruolo di Capo di Stato e che Stato.

L’errore in cui sono cadute le lettrici in questione è un preoccupante Scientificismo che dilaga e che si può però comprendere come un bisogno di trovare risposte concrete ed immediate ai grandi temi della vita, evitando quella presa di coscienza laboriosa che rimetta l’Individuo al centro delle decisioni fondamentali, ma che è pratica lunga da cui la maggioranza si scosta, pretendo la comprensione “mordi e fuggi”.

Nel post qui sotto sui VACCINI chiedevo di non iniziare una discussione che sapevo già sarebbe scaduta in rissa, anche perchè dichiaravo, e questa dichiarazione mi provocava anche fastidio, che non mi interessava il derby Pro o Contro Vaccini essendo io chiaramente pro vaccini: e che diamine!
Ma volendo arricchire la discussione di un terzo punto di vista: quello di persone equilibrate, informate e sagge che vaccinano i propri figli/e e al contempo si informano su benefici/pericoli che ne possono derivare.
Per agire questa forma di purissima “cittadinanza attiva”, non è necessario essere laureati in medicina: ciò che viene chiesto ai cittadini/e non è infatti eseguire un’operazione chirurgica o analizzare nel dettaglio i risultati di un esame del sangue.
Quello che viene richiesto ai cittadini/e è di comprendere e valutare alcune decisioni che influiscono sulla vita della Comunità.
Possono farlo tutti? In teoria sì. In pratica questo compito è meglio svolto da persone non solo di cultura, ma che hanno dimostrato di avere una propensione all’etica e alle sue applicazione.
Non è necessario essere medico se si è Primo Ministro e si da avvio ad una riforma sanitaria seria ed efficace: serve avvalersi di ottimi consulenti scientifici ma ancor più serve una capacità di agire bene nell’interesse dei cittadini.
Qualità che hanno avuto in passato i grandi Statisti.
Come attivista sono consapevole di ricoprire un ruolo fondamentale i: non sono regista, non sono autrice televisiva ma il mio documentario “Il Corpo delle Donne” è stata la più efficace critica sui media degli ultimi 20 anni.
Non serviva essere regista: ho usato registi, ho avuto come collaboratori montatori, ma serviva avere una visione critica.
La dicotomia a cui molte si rifanno è adatta ad un derby calcistico non alla vita.
Purtroppo la semplificazione solleva dall’ansia: ” il medico mi ha detto che devo operare mio figlio subito alle tonsille, oddio lo faccio subito se non il bambino starà male!!”
Ma non sempre l’operazione si rendeva necessaria, come sappiamo.

Da quando le nostre vite sono organizzate e guidate dal neoliberismo, è assolutamente illusorio pensare che sarà sufficiente una laurea in medicina per garantire la bontà di un medico. Come è ancor più illusorio credere che basti studiare economia ad Harvard per essere un bravo Ministro dell’Economia, frequentare Finanza in Bocconi o alla London Business School per essere un ottimo Amministratore Delegato di banca: tutti noi conosciamo storie terribili di primari con dottorati che hanno offeso la professione medica con comportamenti miserabili, grandi laureati in economia che hanno rubato allegramente e così via.

L’ingenuità e l’ignoranza non sono più virtù.
E dunque comprendo che tenere presente tutto questo sia faticoso e ancor più spaventi: ma non mi suscita comprensione la signora che ieri scriveva circa che “eh basta pensare al complotto! se lo dice lo Stato di vaccinarci sarà giusto così”
Eh certo come no! sempre lo stesso Stato ha deciso per tagli ai finanziamenti alle scuole che ci hanno condotto dove siamo, un job act che obbliga i giovani a “stare in prova” fino oltre i 30 anni con rimborsi spese come unico stipendio.

Svegliatevi.
Tra ciò che dichiara un medico e un cretino che senza competenza gli da torto, esiste una terza figura che è quella del cittadino/a informato, o attivista, che saggiamente correla e chiede.
Non ho le competenze per decidere se somministrare insulina ad un paziente diabetico né mi arrogherei mai il diritto di farlo.
Ma posso e devo dubitare di un sistema che distribuisce a scuola a delle bambine un volantino spaventoso sul vaccino contro HPV teso a spaventare piu che ad informare.
Ciò che ci viene chiesto è faticoso e anche in qualche modo ci spaventa: dobbiamo farci carico delle decisioni fondamentali della vita e per farlo dobbiamo investire tanto tempo non solo laureandoci ma informandoci sempre e divenendo cosi in grado di agire la cittadinanza attiva.
Una laurea non basta.
Una laurea non è che il primo passo. Piccolo anche.
Tutti veramente tutti e tutte possono laurearsi in medicina o economia o architettura: basta avere un po’ di soldi e studiare.
Pochi/e hanno la capacità e la perseveranza di divenire Persone Responsabili.
Lo dico, mi dispiace scriverlo ma alcune qui mi obbligano, avendo una laurea, un Master in Economia, conoscendo 4 lingue, avendo letto moltissimo , avendo frequentato università internazionali, avendo ricoperto posizioni importanti in Italia e all’estero: non è questo che mi ha reso in grado di avanzare dubbi sulla politica economica o sanitaria del nostro Paese: più di tutto ha contato e conta la mia serietà e il desiderio di essere utile. Impegno 24 ore al giorno.
Può farlo chiunque, lo fanno in poche/i.

Ciò detto pretendo rispetto. Nessuna è obbligata a seguirmi, ma certe dichiarazioni qui non le accetto.
Scelgo, ripeto scelgo, da 8 anni di scrivere gratis quando potrei farlo su quotidiani ricavandoci magari due lire, e scelgo di scrivere sui social dove di solito si scrivono cose più leggere, perché conosco l’importanza oggi delle divulgazione: libri sì, ma in un Paese dove non si legge, uso i social per arrivare là dove c’è bisogno.
Certo tutte possono esprimere opinioni divergenti! ma bisogna sapere anche tacere. I social danno l’illusione che si sia tutti allo stesso livello: ebbene non è così. Tutti abbiamo gli stessi diritti ma non siamo tutti uguali.
Pensate, prima di scrivere.

Da ultimo vi invito a non far ricadere su di me i vostri problemi di autostima.
Uno dei motivi per cui l’Italia è così mal messa sul fronte delle Pari Opportunità, è la scarsa autostima che le donne hanno del loro essere donne.
Quando mi scrivete che dovrei tacere perché un conto è fare la commessa o l’attivista, un conto è fare il medico, mettete il dito nella piaga della scarsa considerazione di cui le italiane godono: ripeto tutte possono studiare medicina ( o economia o legge o marketing), poche hanno lo spessore, il coraggio, la capacità di automotivarsi per essere attiviste/i.
E una dichiarazione così, non solo è di un classismo vergognoso, ma denota anche la scarsa considerazione che si ha di un’attività come quella fondamentale dell’attivista.
Problema grave.

Se ancora avete bisogno di un titolo per sentirvi riconosciute, lavorate su voi stesse.
La vostra forza non vi arriverà da una laurea scientifica.

Da ultimissime vi invito ad essere meno pigre e più coraggiose: non è la prima volta che alcune, poche per la verità, mi rammentano che sono molto letta e dunque devo stare “attenta” a ciò che dico.
Sono attenta. Ma anche se non lo fossi, il mio sbaglio saltuario sarebbe letto da alcune migliaia di lettrici.
Giornalmente leggiamo i maggiori quotidiani, ascoltiamo i più noti politici fare dichiarazioni false successivamente smentite.
Non limitatevi ad esprimere le vostre rimostranza a chi è a portata di mano, come nel mio caso, perchè non vi costa fatica: “Cià, ho qui la pagina della Zanardo, dai che le dico la mia”.
Se io avessi agito come alcune di voi, avrei fatto un documentario di critica contro Tele Canicattì ( mi perdonino gli amici di Canicattì) perchè era piu facile da raggiungere.

Invece ho criticato Mediaset e Rai, assumendomene la responsabilità.Think and Act Big.

Se siete così attente che venga detto il vero, da domani scrivete ai maggiori quotidiani ricordando loro che le loro false notizie o parziali verità nuociono a milioni di lettori/trici.

Dai. Dai dai che con queste polemiche restiamo sempre qui a non contar nulla.