2 giugno 1946 le donne votarono per la prima volta per l’elezione dell’Assemblea costituente e per il Referendum per la scelta tra monarchia e repubblica.
Fino a quel giorno, mentre gli uomini uscivano per andare a votare, le donne stavano a casa a cucinare e riassettare.
Non serve solo leggere la Storia delle Donne.
E’ più utile fare un lavoro di memoria rievocativa sul proprio corpo, che ci faccia rivivere quei momenti.
Teniamo presente che poche erano le donne a soffrire consapevolmente della discriminazione: intendo che solo alcune comprendevano consapevolmente la vergogna di una Legge che non prevedesse il voto femminile.
Come si saranno sentite le altre?
Siamo operaie magari analfabete, cameriere, casalinghe. Di diritti delle donne nessuno ci ha mai parlato.Nostro marito, nostro padre nostro fratello prende il cappello ed esce: “Maria, vado a votare. Per l’una torno. Che sia pronto”.
“Va bene Aldo”.
La porta si chiude. Silenzio. Cominciamo a lisciare bene le lenzuola prima di tirare alta la coperta.
Il ragù è sul fuoco.
“Loro” sono fuori.
Noi, a casa.
Sarà entrato un pensiero: “Perché io no”?
Non per tutte.
Per le altre una inconscia consapevolezza che le donne, gli animali domestici e i e le bambine erano una grande famiglia non votante.
Le donne, più simili a bambini ed animali che non agli uomini.
Noi, le senza diritti.
Ragazze: 70 anni dopo moltissimo è migliorato.
Molto c’è da fare ma voglio dire chiaro e forte che molto è stato fatto.
Un grazie commosso alle tante che hanno lottato in condizioni terribili per potere lasciare a noi ciò di cui oggi noi donne disponiamo