Se CORRADO AUGIAS ha RAGIONE sul caso della piccola FORTUNA e noi abbiamo PAURA delle nostre RESPONSABILITA’.
Il fatto probabilmente lo conoscete: alla trasmissione di Floris “Di MArtedì” su LA7, Corrado Augias commentando l’orrenda vicenda della piccola Fortuna abusata e uccisa, pronuncia parole che potete risentire, con attenzione e non in modo superficiale come molte/i hanno fatto, nel video qui.
Il giornalista dice” la bambina aveva 5o 6 anni..si atteggiava come ne avesse 16 o 18. Guardi come è pettinata, i boccoli.. l’immagine stride con quella di PAdre Pio sullo sfondo…la povera madre… anche lì si erano persi i punti di riferimento”
ANALIZZIAMO SENZA PREGIUDIZI come ci insegna la Media Education.
Augias analizza l’aspetto di Fortuna ed esprime ciò che si vede: una bambina, come molte bambine, che si atteggia a “grande”.
Tempo fa mi diceva una ragazza che tiene corsi di espressione corporea alle elementari che era rimasta addolorata, non scandalizzata bensì addolorata, quando alla sua proposta a bimbe di 6 anni di danzare tutte insieme, la maggior parte di loro aveva simulato movimenti tipo “lap dancer”.
Augias non sostiene che la bambina sia in alcun modo consapevole o colpevole: analizza ciò che vede. Il suo è un commento ad una immagine, scevro da critica.
Perchè dunque il commento del giornalsita è stato attaccato ferocemente?
Perchè la sensazione che percepiamo dalla foto della piccola Fortuna è disturbante e ci mette in discussione.
Su questa pagina ne abbiamo parlato spesso: l’adultizzazione dell’infanzia. In passato abbiamo commentato la partecipazione delle e dei bambini ai programmi serali dove i e le piccole parlano e si attegiano e cantano da adulti/e.
O come appare nella pubblicità e nella moda dove le modelle hanno oramai spesso meno di 16 anni.
Il corpo infantile “tira” nel mercato, sfogliate una rivista e ve ne renderete conto una volta di più.
Cosa avranno pensato le bambine da casa quando tempo fa durante un Talk Show a cui ero presente, partecipavano i genitori di Miss Culetto”? A16 anni veniva portata in giro dal padre per esibire il suo appunto culetto e vincere le gare.
Pensano da casa che il loro corpo, per motivi che a loro NON SONO ASSOLUTAMENTE EVIDENTI, attira molta attenzione.
E sì, si atteggiano ad adulte, SENZA CONSAPEVOLEZZA, perchè dove noi leggiamo malizia, loro vedono solo il riprodurre un atteggiamento vincente.
Il commento di Augias ci chiama in causa: adulte e adulti schiavi del mercato che nulla fanno per proteggere l’infanzia.
“Date alla gente ciò che la gente vuole” ripetono autori televisivi e intellettuali, in altro modo verrai tacciato di atteggiamento moralista.
Adulte/i che hanno abdicato al loro ruolo: bambine/i che guardano ciò che a 4 o 5 o 6 anni non si dovrebbe guardare, semplicemente perchè non si hanno gli strumenti per decodificare.
Racconta il Censis che gli e le italiane guardano tanta tv, anche i giovani. Ciao Darwin ad esempio, o Striscia la Notizia.
E che la televisione è presente nel 95% circa delle case, spesso in ogni stanza.
E i messaggi di cui le immagini sono portatrici, arrivano più forti e pregnanti là dove cultura, formazione, istruzione scarseggiano.
Augias ha ragione.
E noi dovremmo riflettere sul nostro ruolo