Sto aspettando di fare gli ESAMI del SANGUE
Un controllo banale, colesterolo glicemia.
Dopo l’accettazione, attendo il mio turno.
Al banco in attesa c’ė una donna anziana: ė confusa.
Ha preso il numerino sbagliato, le dicono.
L’impiegata le ricorda , a voce alta, che se anche usufruisce dell’esenzione ” Signora con le nuove disposizioni ora dovrå pagare qualcosina”.
Non lo sapeva. Cerca nella sporta il borsellino: ė nero con la chiusura di metallo dorato; ne aveva uno cosī la nonna Bice quando ero piccola. La guardo mentre ne estrae diverse monetine con cura. “Signora” le dice l’ impiegata perplessa ” sono 25 euro”
Smette di contare, si ferma perplessa.
” Non me l’ ha detto il medico che adesso ci sono questi prezzi” mormora ancora piů confusa.
Infila di nuovo la mano nella borsa e ora ne tira fuori una busta bianca, da cui prende 3 banconote da 10 euro.
“Ecco” dice all’impiegata, mentre si riprende le monetine una ad una con cura.
La signora seduta vicino a me ha seguito la scena, cosį come ho fatto io. I nostri sguardi si incrociano per un attimo ma subito li abbassiamo come se avessimo compiuto un atto di cui ci si sente imbarazzate ma non per avere viòlato l’ intimitå della Signora anziana e la sua evidente povertå.

Nel suo nuovo film “Where to invade next” , c’ė una scena in cui il regista Michael Moore intervista una donna norvegese, Paese con un solido welfare, che ad un certo punto gli dice” io non so come fate voi americani a dormire. A tornare a casa tranquilli dopo avere visto tutti quei poveri che abitano le vostre strade. Noi non potremmo convivere con tale disuguaglianza”

Non ė per avere asssistito ad una ormai normale scena di indigenza che io e la mia vicina ci sentiamo cosí a disagio.
Ė perchė permettiamo che avvenga.