Domani sera PresaDiretta, Ra3 introdurrà il tema dell’educazione sessuale degli e delle adolescenti italiani/e.Educazione che non esiste, se non in alcune scuole sparse sul territorio.
SI parlerà di Europa e di educazione sessuale in Paesi come l’Olanda dove si lavora da anni per l’abbattimento degli stereotipi.
Lo immaginavamo.
Vorrei però ricordare che una corretta Educazione Sessuale non può prescindere dall’Educazione alle Immagini.
Ragazzi e ragazze trascorrono fino a 16 ore al giorno davanti agli schermi, ed è pericoloso evitare di affronare il tema: i giovani apprendono attraverso le immagini. Questo concetto è chiaro ovunque fuorchè in Italia.
Due post qui sotto trovate la risoluzione del Parlamento Europeo che chiede di introdurre L’educazione ai Media in tutti gli Stati europei.
Il MIUR non ne parla.
Ma anche chi si occupa di Educazione Sessuale in Italia, spesso evita il tema fondamentale dell’ Educazione alle Immagini.
Perche’?
Non perchè non sia d’accordo ( come potrebbe?) ma perchè spesso in Italia si rimuove ciò che non si conosce: cioè da noi pochi sanno cosa sia e come si insegni l’Educazione ai Media adegli e a delle adolescenti.
Da anni siamo nelle scuole: non è stata una decisione nostra ma abbiamo risposto a centinaia di richieste di docenti, insegnanti, psicologi che si occupano di adolescenti: a loro avviso la Media Education non è più procrastinabile.
Con il corso Nuovi Occhi per i Media rendiamo i ragazzi/e in grado di decodificare le immagini, anche quelle che comunicano sesso, eros pornografia. Non un metodo bigotto: uno strumento.
Lo capiscono in tutta Europa.
Qui oltre al silenzioso MIUR abbiamo anche un gruppo di intellettuali che si definiscono di sinistra, che scherniscono gli strumenti di decodifica delle immagini “che ognuno veda ciò che vuole! libertà! ” proclamano.
Libertà per loro e i loro figli intendono. Che spesso questa elite non guarda la tv e se ne fotte di sapere che invece il 93% degli italiani la guarda.
E dunque noi che schediamo e analizziamo centinaia di immagini molto ci siamo stupiti quando alcuni “intellettuali” sono inorriditi alla visione di “Quo Vado” l’innocuo film di Checco Zalone.
La normalità in tv è quella che vedete in questo video: non una nudità liberata, non un nudo espressione di un progetto, ma oggettivazione, inquadrature deumanizzanti, ragazze rese solo carne, voci rese infantili e dunque innocue.
E seni usati come obliteratrici.
Questa è l’educazione sessuale delle ragazze e ragazzi italiani da 35 anni: eros pecoreccio, desueto, voyeuristico e peccaminoso.
Seri progetti di Educazione Sessuale dovranno quindi partire o comprendere percorsi di educazione all’immagine indirizzati alle/agli adolescenti