Una signora a me cara e che ora non c’è più, mi regalò parecchi anni fa 4 tovagliette per la colazione da lei ricamate.
Le ricevetti con gioia, lei sapeva quanto mi piace preparare bene la tavola a colazione e prendermi il tempo per l’inizio.
Nel tempo, nei traslochi, le tovagliette scomparvero probabilmente in qualche cassetto, in qualche anfratto recondito.
Stamattina sono ricomparse. In casa, noi donne lo sappiamo, accade così.
Ho apparecchiato con cura, le tazzine belle, i cucchiaini della nonna. Mi sono seduta a guardare il mio albero e la pioggia che cade.
Per la prima volta dopo tanti anni ho osservato il ricamo: ogni tovaglietta una carta da gioco, a me stamane è capitata di cuori.
Che punto sarà? Sono poco pratica di ricami anche se ammiro molto chi possiede quest’arte. Mi sono avvicinata: migliaia di piccoli punti di colori diversi, sottoli sottili, incrociati uno all’altro: un miracolo per me che non sono, con dispiacere, manuale.
E la sfilettatura, quella frangetta colorata che borda tutt’intorno con allegria? Che bellezza!
Giro la tovaglietta: pensavo ad un groviglio scomposto, ma no!Perfezione, grazia anche sul retro, che solitamente nessuno guarda.

Ho rivisto allora la signora Elvira nei suoi lunghissimi pomeriggi in poltrona, il cestino da ricamo a destra, la luce soffusa dalla finestra, i piedi poggiati ad uno sgabellino.
Ricamava per me, che ero assorbita da mille incombenze e in ansia di realizzazione dall’altra parte d’Italia.
Quanto tempo avrà impiegato? Quanti pomeriggi, quante serate?
Cosa avrà pensato mentre dedicava tantissime ore dell’ultima parte della sua vita-piano con calma, l’ago deve entrare proprio lì-ad una tovaglietta per una giovane donna lontana?

Perchè non l’ho ringraziata meglio? Mi pento stamane. Perchè non l’ho abbracciata fortissimo, perchè non girai la tovaglietta anni fa e compresi che quelle migliaia di punti esprimevano l’ amore che univa una donna al confine ultimo della sua vita, a me che ne vivevo la pienezza?

QUanto ho avuto e ancora ho bisogno di quella relazione, quanto hanno contato le donne che mi hanno accolto, con l’amore, con gli abbracci, con i silenzi, nella vita.

E se stamattina dovessi dire cosa è femminismo, forse direi che è dare valore alla forza che mi è derivata dalle donne che mi hanno tanto amata silenziosamente, permettendomi di essere forte, e di dedicarmi a ciò che pensavo contasse e servisse.

Senza quelle relazioni sottili e al contempo solidissime, come i punti che compongono la donna di cuori su cui poggia la mia tazzina,
io, forse, non ce la farei

Buona giornata a voi.