TEMPORARY MOTHER Lettura per l’Estate

Sto leggendo a quasi due mesi dalla sua uscita il libro di Marina Terragni “Temporary Mother” e mano a mano che scorro le pagine mi sorge una domanda che ripropongo a voi: come mai di questo libro si sta poco parlando, perché in poche lo hanno recensito?
Il libro di Terragni va letto, assolutamente sia da uomini e donne e fondamentalmente per due ragioni:
-la prima perchè qui ritroviamo la giornalista impegnata e coraggiosa che abbiamo conosciuto sulle pagine dei primi Io Donna, quando la rivista femminile era una finestra su un mondo femminile in fermento e Terragni ne era una narratrice formidabile.
E dunque con lo stesso piglio coraggioso eccola intraprendere qui l’indagine più necessaria e al contempo più impopolare che si possa condurre oggi in Italia: quella sull’utero in affitto con tutte le implicazioni che comporta:
“I figli che non possiamo avere possiamo sempre comprarli” scrive la giornalista. ” Basta pagare. La riproduzione diventa produzione di cui siamo a un tempo mezzi e destinatari. Un consumismo che si spinge fino all’autoconsumismo, confezionato in forma di desideri e neo-diritti che rivendicano di poter prescindere anche dalla biologia dei corpi e dalla differenza sessuale.”
Terragni pone poi la domanda fondamentale “Chi è una madre “surrogata” se non una madre?” Perchè si pretende che scompaia dopo avere portato a termine il suo biolavoro?”

-la seconda ragione per cui dobbiamo leggere l’indagine di Terragni è forse più importante della prima: “Temporary Mother” è oggetto di una pericolosa discriminazione che va combattuta con urgenza.
Si attribuisce a Terragni un’omofobia che non è in alcun modo presente nel libro, ripeto in alcun modo. Ricorrono all’utero in affitto prevalentemente coppie etero e comunque la giornalista mai nega il diritto alle coppie omosessuali di potere avere figli/e, sono le modalità messe qui in discussione.
Leggo con preoccupazione che la sua pagina FB sarebbe stata chiusa per qualche tempo perché si è voluto leggere un’intenzione omofoba là dove c’è altro, ben altro e di più importante: la lotta appassionata contro “La Scomparsa delle Donne”.

Per noi qui interessate alla comprensione dei media, diventa fondamentale leggere dunque questo testo sia come femministe ma soprattuto come studiose di come funzionino gli stereotipi, che vengono da talune ingiustamente costruiti sul libro di Terragni.

Il libro è pubblicato da Vanda Publishing, si può leggere in ebook, in cartaceo reperibile in alcune librerie o ordinarlo online.

Leggiamolo tutte e vi aspetto a fine agosto per discuterne.