Pare argomento banale: non lo è.
Amici, conoscenti, lettori ripetono come un mantra che loro non si azzardano più a farci un complimento perchè temono la nostra reazione stizzita.
Un amico sudamericano che è docente in un’università straniera, si è visto rimproverare dal rettore perchè aveva fatto dei complimenti ripetuti all’indirizzo di una collega americana che li aveva interpretati come molesti; in questo caso si scontravano anche due culture: da una parte quella nordamericana che etichetta come stalking ciò che in altri Paesi è spesso concesso, e dall’altra quella sudamericana, più simile alla nostra, dove i “complimenti” a volte sconfinano in molestia.
Come fare?
A me personalmente la normale seduzione che può correre tra uomini e donne fa molto piacere, dona, a mio avviso, leggerezza alla vita.
A Catania anni fa mi fu rivolto un complimento che ancora ora ricordo con gran piacere: sincero, discreto e a me gradito.
Credo che se una regola esiste, dovrebbe essere questa: non esprimere alcun apprezzamento che in alcun modo metta la ricevente in condizione di inferiorità, né fisica né emotiva.
Tra guardare una ragazza con ammirazione discreta e “alla pari” e all’opposto rivolgerle un apprezzamento grossolano che la ponga in una situazione di inferiorità, passa un confine molto chiaro ed evidente.
Anni fa fui seguita da un uomo alto e grosso: io ero in bici ma andavo lentamente perchè la strada era stretta con le rotaie del tram che ne limitavano la percorrabilità, lui mi stava di fianco a passo lesto dichiarandomi tutto quello che mi avrebbe fatto se ci fossimo trovati soli, credo pensasse sinceramente di risultare particolarmente erotico.
Io ebbi paura: in giro non c’era nessuno e lui era decisamente più forte fisicamente di me.Arrivò gente, io ne approfittai per volare via, ma il cuore mi batteva all’impazzata.
“Alle donne piacciono le molestie” sostengono alcuni? No,a molte donne piace sentir scorrere una bella seduzione tra uomini e donne, che è diverso.
Essendo italiana, sono abituata sin da ragazzina a dovermi difendere da apprezzamenti fisici e verbali spesso eccessivi.
Ho sempre viaggiato nei Paesi musulmani senza difficoltà, spesso da sola: in Giordania feci un viaggio con un’amica fuori dalle rotte turistiche, in Egitto sono stata diverse volte sola, in Tunisia, In Marocco, in Iraq: nessuno mi ha mai mancato di rispetto anche perché ho sempre rispettato gli usi locali: mi sono sempre abbigliata con discrezione e al contempo ho sviluppato negli anni un sguardo amichevole ma al contempo consapevole e fiero che, assicuro, tiene lontano molti cretini; non tutti ma molti.

Però questo è un tema importante che non va banalizzato: se la seduzione allieta la vita, la molestia la limita fortemente.
L’aver deciso, io e migliaia di altre, di non prendere mai più treni locali dopo le 9 di sera, significa che le molestie non ci piacciono per niente.
Dovere come madri, a malincuore e con un sentimento di rabbia e sconfitta, porre maggior limiti nell’educazione di una figlia rispetto ad un figlio è una sconfitta cocente: ma è indubbio che se una figlia ti dice che rientra all’una da sola,ti preoccupi maggiormente che se la stessa cosa te la dice un figlio.
Su questo mi danno. Su questo mi incazzo, su questo sarei pronta a scendere in mille piazze e ad occupare qualsiasi luogo: la libertà di movimento è sempre stata, per me, la prima manifestazione di una vita realmente libera e indipendente.