In una giornata di quelle toste, quando senti che potresti saltare da un momento all altro. Uno di quei giorni in cui ti chiedi se lottare per l’emancipazione ha avuto un senso, se poi ci ritroviamo così stremate.
Noi generazione sandwich.
Come spiega De Rita nel rapporto Censis: tra figli/e adolescenti da accudire( li abbiamo fatti tardi, stavamo lavorando), genitori malatissimi da accudire ( welfare dov’è?), pranzi da preparare, lavatrici da fare ( alcune hanno un aiuto altre no). E insegnanti con cui discutere del 4 in matematica e il sempre pronto senso di colpa ( forse non lo sto seguendo abbastanza a scuola?), le vacanze ( 3 mesi santiddio dove li metto?). C’è il cambio di guardaroba da fare, le tende da lavare.
Divisione dei compiti in famiglia? Moltissime le separate, molte le single e la divisione dei compiti è una realtà, diciamolo, solo in alcune coppie giovani.
Poi si ammala una mamma, un padre.
Medici, ospedali, terapie alternative( proviamo non si sa mai). Notti insonni : starò facendo il possibile?
Farmacie, consulti, cambi di biancheria in ospedale, senso di colpa ( ma forse se avessi provato l’altra terapia?).
E a casa: 24 ore al giorno il figlio adolescente allo smartphone : come faccio a farlo smettere? la scuola perche non mi aiuta? leggo che i danni al cervello sono già noti.
La16 enne cresce, vuole uscire la sera: la voglio crescere come il fratello senza paura. Ma la violenza sulle donne esiste. “esci…ma stai attenta!” le gridi, lei già sulla porta.
“tu mamma femminista, non avevi detto che mi volevi crescere come mio fratello? perche a lui non dici di stare attento?
Compro troppa carne. Devo diventare vegetariana, devo imparare a cucinare con altri ingredienti per una cucina piu sana.Sono inadeguata con la mia cucina troppo proteica.
La lavatrice si ferma: no! non ho messo il fogliettino magico acchiappacolori! il maglionicino bianco che doveva essere pronto perche la figlia / il figlio va in campeggio e quel maglionicno è indispensabile…
CHiamano dall’ospedale: venga è urgente.
Corro. lascio però un foglietto con le “istruzioni per vivere” per la famiglia, casomai mi trattenessi.

Poi oggi leggo distattamente su un giornale che una mamma brava dovrebbe insegnare alla figlia anche a cambiare la ruota dell’auto, non si sa mai.
Io lo so fare. Metto anche le catene quando nevica.
Sono autonoma. Al 100%. a 360%. Non mi aspetto più aiuto.

E attenzione però che a vedere le donne che fanno tutto, giorno e notte, mai una pausa, stanche da buttare, ho ricominciato a sentire in giro, tra le 16 e 20 enni e anche trentenni, questi discorsi” Lo voglio ricco.Bello e ricco” risolini ” magari vecchio e ricco. poi muore” risolini ” cosi mi mantiene e io posso vivere.”

Se l’emancipazione significa la gestione del lavoro di casa, figli /e, vita, cura, sulle spalle delle donne, ritorneremo presto ai matrimoni tradizionali ,dove lui lavora e lei sta a casa.
Perchè è un’ingiustizia feroce che le donne, ancora, si facciano carico di una mole di RESPONSABILITA’ enorme.
E scrivo responsabilità perche non intendo che alcune hanno un compagno che va a fare la spesa se richiesto, o porta i bambini ai giardini se richiesto.
Intendo farsi carico. Che è quello che ammazza.
Attenzione: io posso anche insegnare a mia figlia a cambiare la gomma. Ma solo se significa che contemporaneamente mio figlio saprà stirare, far da mangiare, mettere l’acchiappacolori. E imparare a FARSI CARICO di tutto quanto sopra.
E questo cambio di gestione della vita deve essere guidato da più attori, non solo dalle madri. Che la scuola faccia il suo lavoro formativo.E i media pure.
Altrimenti comprendo le ragazze che invidiano Kate Middleton.
E aspettano il principe.
Perchè emancipata non significava nelle mie, nostre intenzioni, morire di fatica.