Le prime notizie dei quotidiani riportano la strade di Dakka, le difficoltà di Raggi nel costruire la giunta, Renzi e il referendum, la partita dell’Italia, Berlusconi dopo l’operazione, il fratello di Alfano.
E del 19enne americano ucciso a Roma.
A Milano domenica sera è accaduto un fatto grave: una banda di ragazzi sudamericani ha, pare, aggredito e ferito con armi da taglio un diciottenne che ora è in fin di vita in ospedale.
La rissa era cominciata davanti ad una nota discoteca frequentata da giovanissimi/e, ed è poi continuata sul tram 15 a 3 fermate da piazza del Duomo, pieno centro città.

Di tutte le notizie qui sopra, quelle di cui ho più sentito parlare in questi giorni, al mercato, nei negozi, al telefono con madri di età e ceti sociali diversi, al parco davanti all’asilo aperto per i bambini/e che restano in città, sono le ultime due: l’uccisione del ragazzo americano e il gravissimo ferimento del 18enne a Milano.
Da ciò evinco che:
-la SICUREZZA è un tema che interessa moltissimo i e le cittadine.
-la SICUREZZA non è un tema di DESTRA
-Chi fa politica deve e dovrà dare massima importanza al tema sicurezza se vuole poter governare le città e il PAese
-la SICUREZZA non è un tema da ignoranti. E di questo la sinistra perdente che fatica a racimolare il 4% di voti, dovrà velocemente rendersi conto.

Da quando i due fatti che non possiamo definire di “cronaca” o non solo di cronaca sono avvenuti, nelle famiglie se ne parla parecchio.
Il fatto che il primo caso riguardi un ragazzo studente che era a Roma per frequentare i corsi della John CAbbott Unviersity, e che il secondo sia avvenuto alle undici di sera, quindi non a notte fonda, su un tram tra i più frequentati da milanesi e in pieno centro, ha reso le famiglie fragili. “Potrebbe capitare anche a noi” è il leit motiv.
“Cosa faccio ora con mia figlia?” diceva una madre “Prende il 15 tutte le sere, la tengo a casa? ma sono le sue vacanze! avrà diritto ad uscire fino a mezzanotte?”
“Io ho due maschi, ma sono preoccupata quanto te” rispondeva un’altra. “mio figlio, due mesi fa, è scappato alle 9 di sera da piazza Vetra perchè inseguito da un coetaneo che lo minacciava con una bottiglia spaccata, per prendergli il portafoglio”.
Non è cronaca, è politica della più seria.
Relegare questi temi, e con aria spocchiosa, a temi di cronaca, ha fatto sì che a Milano quasi la metà della popolazione cittadina abbia votata la destra o il centro destra in particolare nelle periferie, dove la paura è tangibile e onnipresente.
Il PD ha preso i voti dal centro e da alcune zone abitate dalle borghesia.
Ennesima riprova che è facile dire la oramai celebre frase vendoliana “Se incontri il fratello zingaro, abbraccialo” o altre amenità del genere, quando si abita in zone sicure e il “diverso” lo si incontra solo sui libri.
Come scrivevo in due post qui sotto, l’accettazione delle diversità va gestita: e se voglio che i cittadini/e accolgano il diverso, dovrò preparare il contesto perchè questo accada: magicamente e senza interventi pubblici non accadrà.
Ma tornando all’esempio in oggetto, mi stupisco una volta di più di come la politica sia profondamente disinteressata a cosa pensano i cittadini/e.
Chiunque abbia figli e figlie, sa bene quanto il rientro serale rappresenti un problema. L’ennesima rissa tra giovanissimi a colpi di armi da taglio in discoteca, renderà agitate le notti di molte famiglie con figli adolescenti.
E sa bene anche che i tentativi di stupro, e peggio gli stupri avvenuti in passato verso giovanissime, limitino poi la libertà in particolare delle figlie, più che dei figli.
Orrenda discriminazione purtroppo diffusissima, e talvolta, veramente purtroppo, comprensibile.

C’è soluzione?
Il problema della sicurezza è di difficile gestione in ogni grande città: chi abbia vissuto a PArigi o Londra conosce bene la paura che attanaglia quando si esce da percorsi affollati e diurni.
E dunque, bisognerà lavorarci.
COnsiglio però ai nuovi amministratori/trici delle città di Milano e Roma, di non fingere che il problema non esista.
Esiste.
Riguarda tutti/e. Ma ancor più chi abita le periferie più difficli, meno illuminate, meno sorvegliate.
Riguarda ancor di più chi ha figli/e a cui non può permettersi di dare 15 euro per il rientro in taxi, nemmeno se condiviso.
E dunque chiede trasporti sicuri.
Non è una richiesta impossibile da esaudire.
Ed è di grandissima rilevanza.